Affrontare il Torrente
La pesca a mosca secca in acque mosse è quanto di più sportivo l’arte della coda di topo regala. Ma il successo in questi posti si può avere solo se si seguono scrupolosamente quelle ferree regole che il torrente a scritto e che inpone
Da sempe le acque mosse del torrente hanno diviso i pescatori a mosca secca a causa delle difficoltà di approccio che impongono. Questa forza della natura che sprigiona una infinità di correnti e di nervature liquide, impone un grosso impegno al pescatore che, al di la della sua esperienza e padronanza della tecnica, deve necessariamente completarsi con tutto ‘l’ambiente torrente’. Completarsi, o meglio Integrarsi con il torrente infatti, significa entrare mentalmente nei meccanismi che regolano la vita con esso, capirne i suoi ritmi, conoscere le sue potenzialità, ma nello stesso tempo è indispensabile conoscere anche i nostri limiti. Il torrente infatti non è un fiume in cui le due parti, acqua e pescatore vivono separati ognuno nel suo ambiente lontano quindi dagli schemi e dalle regole che disciplinano la vita dell'altro, ma è praticamente l'opposto. Il torrente si vive dal suo interno, direttamente, con un interscambio che definirei biologico nel quale il pescatore deve necessariamente entrare. Insomma, pescatore e acqua devono fondersi in un'unica cosa. Quando un pescatore sente tutte queste cose e si riconosce nel torrente come l'altro suo elemento naturale, allora l'integrazione è avvenuta. Per far si che questo discorso si completi, è necessario attenersi a delle regole, ed è su queste, ovvero sulla loro perfetta conoscenza, che si basa il successo della pesca a mosca secca in torrente.
Queste possiamo riassumerle in:
1) Lanciare corto.
2) Conoscere le correnti.
3) Conoscere il ruolo delle pietre.
4) Conoscere il percorso del cibo. (in schiusa e in caccia).
5) L'avvicinamento.
In linea di massima, questi cinque elementi sono la base per poter affrontare il torrente e i veicoli per una perfetta integrazione con esso. Iniziamo ad analizzarli. Perché lanciare corto ? Penso che a questa domanda tutti hanno già dato una risposta poiché lanciare lungo comporta molti problemi di dragaggio. In generale in torrente bisogna lanciare corto, al di là della bravura che diventa quell'arma in più per superare quelle situazioni in cui è richiesta quella padronanza dell'attrezzatura che permette di uscire 'indenni' dalle più svariate situazioni. Lanciare corto e possibilmente non rettilineo ma con una posa come si dice in gergo 'tagliata' cioè che faccia si che la mosca si presenti alla trota nel modo migliore cioè con coda e finale il più possibile lontani dalla vista della trota. L'altra regola, e cioè la conoscenza delle correnti, è importantissima poiché permette di capire quali siano quelle più pericolose per il dragaggio della mosca. Le pietre che sono disseminate qua e la in acqua e che sono poi concausa di elementi negativi quali il dragaggio, hanno nella pesca a secca anche un ruolo positivo, che se sfruttato a dovere, fa superare delle difficili situazioni come ad esempio il dragaggio. Queste, ed esorto chi non possiede una grossa tecnica a sfruttarle, vanno utilizzate al massimo e possono essere l'elemento di successo. L'importante è individuare quelle 'positive', cioè quelle giuste per tale scopo. Ma le pietre, quelle 'negative', sono causa di dragaggio, ed anche queste vanno individuate e aggirate. Il cibo della trota, diventa il veicolo basilare per studiare e poi individuare gli importantissimi posti caccia. Ora, vanno scissi in due parti e cioè quello giusto per la schiusa e l'altro fondamentale del posto caccia i quali possono percorrere strade diverse a seconda del posta in cui ci si trova. Ultimo, ma primo per importanza, l'avvicinamento. Avvicinarsi al posto caccia come si deve sta alla base di tutto. Muoversi in modo maldestro e fare movimenti scomposti, rendono inutile l’aver seguito scrupolosamente le altre regole di cui si è detto. Questi cinque punti possono essere considerati una sorta di decalogo sul
quale si poggia la pesca a mosca secca in torrente, matrici
fondamentali sulle quali costruire le operazioni alieutiche e dalle
quali scaturisce la tattica che mai come in queste acque è così
importante.
COME AFFRONTARE UNA BUCA: UNA TATTICA COMPLETA.
Per attaccare una buca, è necessario utilizzare quella che definirei una tattica completa che in un certo qual modo è il frutto delle regole appena descritte, regole che inevitabilmente entrano in ballo tutte insieme. In altre parole, in torrente non si possono escludere a priori alcune o solamente una di queste, ma tutte contemporaneamente sono fuse tra loro. Questo è un particolare fondamentale nella pesca a secca, particolare che deve assolutamente entrare a far parte dell'integrazione del pescatore con il torrente.
La buca quindi va affrontata tenendo conto di tutto quello appena detto, ma bisogna prima analizzare il periodo in cui c'è in atto una schiusa, e quando questa non c'è. Partiamo dalla seconda situazione che è poi la più frequente. Per prima cosa si dovrà dividere la buca in tre aree ben distinte e cioè, partendo da valle, il fine buca, il centro buca, e la testa della buca. In seconda analisi, per ogni area, si dovranno individuare le zone di caccia della trota e si dovrà dare una priorità di attacco ad ognuna di queste. In altre parole, si dovrà dare una precedenza alle zone di caccia in cui lanciare con un criterio ben preciso e cioè, molto in generale, a ventaglio partendo da quella più vicino a noi.