Piglio

La Pesca a Mosca

La pesca a mosca è una tecnica di pesca particolare e affascinante, principalmente utilizzata e molto efficace per la pesca della trota. La pesca con la mosca necessita di esperienza, pazienza e amore verso la natura che ci circonda, il pescatore nelle uscite in acqua solo interpretando la natura circostante saprà utilizzare la giusta esca e atrezzattura. La pesca a mosca si pratica con canne leggere, corte e di media flessibilità, che montano mulinelli con filitato siliconico comunemente chiamato "coda di topo" a cui andrà fissato il finale conico o annodato che diminusce il suo diametro lungo la sua totale lunghezza che non supera i 3-3.5 metri. Nel tratto dedicato alla pesca a mosca nell’ Aniene si utilizzano principalmente montature leggere con lenze e code di topo sottili. I pescatori a mosca, nella maggior parte dei casi, costruiscono da soli le mosche con materiali naturali tipo piume di volatili, di coda di pavone, penne di fagiano e parti di peliccia di lepre. La costruzione necessita di esperienza e pazienza ma una volta imparata quest’arte, la soddisfazione data dalla cattura sarà enorme. Uno degli aspetti più belli ed affascinanti di questa tecnica sta nella "pulizia" e nell’attività dinamica che comporta. Il pescatore deve camminare lungo il corso del fiume oscillando incessantemente la canna alla ricerca di "bollate". Le trote sono pesci carnivori e si nutrono di pesci più piccoli e di insetti, quest’ultimi si posano sulla superficie dell’acqua, la trota sale a mangiare in superficie e in seguito alla boccata per la cattura dell’insetto lascia nello specchio dell’acqua una "bolla" contornata da cerchi concentrici che vanno poi dissolvendosi. Questa è la cosidetta “bollata” che indica al pescatore la presenza di pesce ed il suo momento di attività. La pesca a mosca intende imitare proprio l’insetto che si avvicina alla superficie dell’acqua attirando la trota.